Che la riappropriazione dialettica, per quanto ormai postuma, del Cinema dovesse passare essa stessa attraverso un atto di morte era fuori da ogni dubbio, ma non è tanto alla morte di un Cinema che può (forse) rivivere che dobbiamo guardare, quanto piuttosto alla necrosi cancerosa che ne ha causato la putrefazione e che, dissimulandosi in silenzio tra le fibre in decomposizione, ne ha occupato il posto dando (non)vita alla sua salma e persuadendo il mondo intero all’adorazione del fantoccio sorto sopra quella carcassa. Continua a leggere The act of seeing with one’s own eyes (Stan Brakhage, 1971)