Esperienza in crescendo, questo Sleep has her house (2017), primo test al lungometraggio del gallese Scott Barley, e non si può che parlare di esperienza, immersiva ed (extra)sensioriale, per questo notevole e, paradossalmente, crepuscolare esordio alla regia. Una natura morta, o la morte della natura, che è in sé e per sé un atto di vita, dal momento che la morte è l’attuazione più rigorosa della vita stessa, per quanto, per dirla con Kierkegaard, “nella vita l’unica cosa certa è la morte, cioè l’unica cosa di cui non si può sapere nulla con certezza”. Continua a leggere Sleep has her house (Scott Barley, 2017)